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16.02.2023

Un film su una comunità che sprofonda nel sonno. Un kolossal su un borgo svuotato dei suoi abitanti, su musica di Nick Cave che invade la vallata. Un luogo chiamato “Vuota il sacco”, dove la gente riversa indignazioni e urla. Cortometraggi, installazioni, pièce che non vedremo mai. Perché Civitonia, festival di arti performative a Civita di Bagnoregio, in provincia di Viterbo, è stato ideato per non essere realizzato. Immaginato per non accadere, o forse per “accadere altrimenti”. E, a dirla tutta, programmato perché chiunque arrivasse in ritardo. Restando col dubbio: non di un fake, ma di non aver fatto in tempo.

Benvenuti a Civitonia, il festival che non c’è, Sabina Minardi, L’Espresso, 16 febbraio 2023

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13.01.2023

Civitonia. Riscrivere la fine o dell’arte del capovolgimento è il nome del festival “inaccadente”, pensato, progettato e realizzato a e per Civita di Bagnoregio da Giovanni Attili, docente di urbanistica all’Università di Roma La Sapienza, e Silvia Calderoni, performer e attivista con Motus e non solo – insieme a una serie di fiancheggiatrici e fiancheggiatori da luglio a dicembre 2022.

Civitonia: viaggio al Festival che (non) c’è, Laura Gemini, Doppiozero, 13 gennaio 2023

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31.12.2022

Del festival aveva tutto: programma, foto, manifesti e social. Una dozzina di artisti rilevanti della scena italiana. Una location unica come Civita di Bagnoregio, “la città che muore” borgo di undici abitanti nel Viterbese arroccato su un promontorio argilloso che lo condanna a franare. Mancavano le date, e quando sono state annunciate, 13-16 ottobre, erano passate.

Civitonia, il festival nella “città che muore” non è mai accaduto, Riccardo Antoniucci, Il Fatto Quotidiano, 31 dicembre 2022

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20.12.2022

Civita di Bagnoregio è un borgo in provincia di Viterbo, nell’alto Lazio, famoso per i fenomeni carsici che stanno portando all’erosione del suo territorio e alla sua graduale scomparsa. Nel borgo abitano solo 16 persone e vi si accede attraverso un ponte. Ma invece di essere protetta, la cittadina è diventata il simbolo di campagne di promozione che attirano ogni anno migliaia di turisti e rischiano di metterne ancora più a rischio la conservazione.

Il festival che non si è mai svolto, Annalisa Camilli, Internazionale, 20 dicembre 2022

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01.09.2022

CIVITONIA è un Festival coraggioso e indipendente. Un incubatore di pratiche ed esercizi immaginativi che si pone l'obiettivo di sfidare il presente di una terra fagocitata dalla mercificazione e dalla cupidigia del profitto, Civita di Bagnoregio. In questi giorni, CIVITONIA sta timidamente annunciando la sua nascita attraverso una campagna di comunicazione pensata per sollevare questioni e temi che saranno oggetto della programmazione del Festival. Ma qualcuno non è contento. L'Amministrazione Comunale di Bagnoregio e il suo sindaco, con esplicito riferimento a CIVITONIA, hanno deciso di:

"DIFFIDARE CHIUNQUE DAL DIFFONDERE INFORMAZIONI CHE COINVOLGONO IL TERRITORIO, E QUINDI ANCHE CIVITA, SENZA CHE ESSE SIANO STATE VAGLIATE E AUTORIZZATE DALL'AMMINISTRAZIONE STESSA, A MENO CHE NON SI TRATTI DI INIZIATIVE PRIVATE, CHE PERÒ NON POSSONO COMUNQUE SFRUTTARE IMMAGINI E SITUAZIONI SOGGETTE AL CONTROLLO PUBBLICO"

Sorvoliamo sulla fragilità giuridica di una diffida annunciata tramite la piattaforma di Facebook che magicamente si vorrebbe trasformare in un nuovo tribunale di inquisizione. Quello che colpisce è il tono arrogante della comunicazione e i contenuti molto pericolosi che veicola. Siamo di fronte ad un Sindaco che vorrebbe sottoporre a vaglio preventivo la circolazione di informazioni che riguardano il territorio che amministra. Un atteggiamento intimidatorio che ricorda tempi davvero bui in cui la censura, il controllo della comunicazione e, in particolare, della libertà di espressione, di pensiero, di parola erano all'ordine del giorno. In linea con questa impostazione autoritaria viene poi invocato un controllo di "IMMAGINI E SITUAZIONI che hanno come oggetto Civita di Bagnoregio, come se le città che abitiamo fossero estensioni proprietarie e feudali di chi le governa. Si tratta di una deriva che sancisce, in maniera drammatica, la deflagrazione di un'idea di territorio inteso come organismo costitutivamente pubblico e plurale. Non abbiamo mai cercato una collaborazione con il Comune proprio perché non ci riconosciamo nelle politiche territoriali che sta portando avanti. Queste dichiarazioni così arroganti ci confermano che avevamo visto giusto. E che un Festival è sempre più necessario e urgente per provare a nutrire il futuro di questa terra così maltrattata. CIVITONIA non si ferma.